Harvard non si lascia intimidire e fa causa all'amministrazione Trump meno di 24 ore dopo che il Dipartimento per la sicurezza interna, aveva dichiarato che avrebbe impedito agli studenti internazionali di frequentare una delle più prestigiose e antiche università del paese. L'Ateneo ha presentato e ottenuto da un giudice anche una sospensione temporanea della decisione. In ballo c'è il futuro di circa 6800 studenti internazionali. Pari a circa il 27% del corpo studentesco che dovrebbero trovare altre scuole dove iscriversi. Nella nuova causa, la seconda intentata contro il governo federale, l'università ha accusato l'amministrazione di aver messo in atto una chiara ritorsione nei confronti dell'ateneo. Harvard è accusata di non aver ottemperato alle richieste inviate il 16/04. Tra cui la condivisione di filmati e registrazioni di attività di protesta risalenti a cinque anni prima, attività alle quali presero parte anche studenti internazionali. Nonostante la notevole mole di materiale richiesto, l'Ateneo ha presentato le informazioni il 30/04. Eppure il 22/05 il Dipartimento della sicurezza interna ha ritenuto la risposta di Harvard insufficiente, senza spiegare il motivo o citare le norme che l'università avrebbe violato. Il presidente americano che aveva usato il termine maniaci marxisti per riferirsi alle Ivy League, ha spiegato le iniziative della sua amministrazione con il tentativo di combattere l'antisemitismo e contrastare i pregiudizi progressisti nei campus americani. Ma secondo l'opposizione sta cercando di utilizzare il sistema federale di gestione degli studenti internazionali come mezzo per espellere i cittadini stranieri dal paese. I funzionari dell'immigrazione hanno anche revocato lo status legale a centinaia di studenti, creando un'ansia generale nei college e nelle università di tutto il Paese. .