"Basta fuggire da Hong Kong, bisogna restarci e per chi se n'è già andato, prendere in considerazione l'idea di tornarci". E' questo il messaggio che il nuovo Capo dell'Esecutivo di Hong Kong l'ex dirigente di polizia John Lee Ka-Chiu, ha tentato di lanciare oggi in occasione del suo primo discorso ufficiale per arrestare la fuga di capitali e di cervelli, che ha colpito la città dopo la normalizzazione imposta dal Governo Centrale di Pechino. Oltre tre ore, il doppio di quanto è durato il discorso di Xi Jinping al Congresso del PCI cinese, per convincere non tanto i deputati del Parlamento locale, oramai tutti eletti con il nulla osta di Pechino ma il resto del mondo che Hong Kong, dopo anni di instabilità e confusione, finalmente risolti dall'efficace e indispensabile intervento del Governo Centrale, come l'ha definito lo stesso John Lee, e per il quale ha più volte ringraziato pubblicamente Xi Jimping, sia tornata quella di prima, il centro finanziario più importante dell'Asia. Soglia privilegiata per entrare in Cina. Per farlo Lee ha annunciato alcune novità: riduzione delle tasse, incentivi per l'apertura di nuove attività commerciali, concessione di visti speciali per ricchi investitori, almeno 350mila dollari, e cervelli eccellenti, come ha già fatto peraltro l'Inghilterra, l'Australia e soprattutto più di recente, Singapore. Per studenti e dirigenti provenienti dalle 100 migliori università del mondo ma senza alcuna garanzia che le attuali disposizioni anti Covid, ancora rigidissime, vengano rimosse. Restrizioni che al momento comprendono ancora l'obbligo di mascherina anche all'aperto una sorta di coprifuoco serale per bar e ristoranti, ma soprattutto la chiusura delle frontiere con il resto della Cina.























