Decine di migliaia di manifestanti Hanno di nuovo ha riempito le strade di Hong Kong durante il weekend, dopo un inizio pacifico, la situazione è di nuovo precipitata in violenti scontri. Arresti e lancio indiscriminato Di lacrimogeni, che hanno coinvolto anche comuni cittadini. La tregua non dichiarata che aveva consentito nei giorni scorsi lo svolgimento regolare delle elezioni municipali, conclusasi con un plebiscito a favore del Movimento Democratico, sembra, dunque, già archiviata. Ieri ben tre diverse manifestazioni si sono tenute nel centro dell'isola e nei nuovi territori. Le prime due, nel corso della mattinata si sono svolte pacificamente con migliaia di cittadini, compresi donne e bambini che hanno marciato nel centro della città, sventolando bandiere americane e urlando slogan a favore di Trump e della sua recente dichiarazione a favore dei diritti umani dell'isola. Ma in serata, nel quartiere popolare di Mongkok, alcuni gruppi di manifestanti si sono staccati dal corteo e hanno provocato la reazione della Polizia, che ha sparato lacrimogeni ad altezza d'uomo, ferendo gravemente anche un passante. Gli scontri sono proseguiti tutta la notte, con centinaia di locali di proprietà cinese assaltati e semi distrutti. Tra i più colpiti le catene BestMark, Maxims e Starbucks, che a Hong Kong è gestita da un gruppo finanziario di Shanghai. Nessuna reazione ufficiale da parte di Pechino, che nei giorni scorsi ha tuttavia cambiato il suo rappresentante ufficiale nell'isola che si dice stia cercando il modo per sostituire, senza perdere la faccia, l'attuale governatrice, Carrie Lam, oramai da tutti considerata inadeguata a gestire la crisi.