Ragazzi che abbozzano la marcia militare nella parata proibita dal governo moldavo per il Giorno della Vittoria. Gli stemmi, la Russia che fu, due volti dello stesso paese quello giovane che mira ad entrare in Europa. Nel timore di un'invasione tra un'esplosione e l'altra nella sedicente Transnistria occupata dai russi, il primo ministro accoglie il segretario generale dell'ONU. La manifestazione è stata promossa dal Partito Socialista all'opposizione, sulla giacca di un parlamentare il fiocco di San Giorgio che come tutto ciò che richiama il regime è vietato, è lo stesso indossato da Vladimir Putin nella parata. Propaganda russa e europeismo si incontrano lungo la stessa marcia. "Il nazismo deve essere ucciso, il nazismo solo il nazismo. Non è che una nazionalità di Ucraina però quello che si fa non è male." "E' un'operazione speciale poi è diventata anche una guerra non lo so poi adesso." Depositati i fiori resta la Moldavia di oggi il centro animato della capitale, l'instabilità e la paura di subire la prossima mossa di questa sanguinosa partita.























