Può darsi che per 24 ore ci saranno problemi disconnessioni, salti di corrente blackout improvvisi. Ma l'obiettivo è raggiungere una stabilità nel flusso di fornitura della corrente elettrica. Ed è per questo che Estonia, Lettonia e Lituania hanno deciso di staccarsi definitivamente dalla rete elettrica russa. Una scelta presa da tempo, non solo per un motivo simbolico le tre repubbliche baltiche che per prime si separarono da Mosca nell'89 decidono l'ultimo cordone ombelicale con la Federazione. Ora le tre repubbliche integrate nell'unione europea e nella Nato nel 2004 si stanno tagliando fuori dalla rete per impedire che Mosca la utilizzi come arma contro di loro. Un concetto chiarito sia dal ministro dell'energia lituano Zig Mantas che dal capo della diplomazia europea Kaja Callas, ex primo ministro estone, che ha parlato di vittoria per la democrazia. In fase di stallo per anni per difficoltà legate a problemi tecnici e finanziari. l'accelerazione è avvenuta dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022 che ha risvegliato tra i baltici il timore di essere i prossimi bersagli di Mosca. Da allora tutti e tre i Paesi hanno smesso di acquistare gas ed elettricità dalla Russia e hanno puntato a questa data celebrata con la partecipazione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, i presidenti delle tre repubbliche baltiche e della Polonia a sottolineare la solennità del momento. Nessuno nasconde le difficoltà del passo e per tre giorni Estonia, Lettonia, Lituania costituiranno una sorta di isola energetica senza alcuna connessione al di fuori della Regione. L'obiettivo è garantire una frequenza costante necessaria al funzionamento delle reti informatiche e di altre apparecchiature elettriche. .