Israele fa strage di affamati, droni e tank sparano diversi colpi sui palestinesi disarmati, muoiono a decine, centinaia i feriti. A Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, la folla attendeva l'arrivo dei camion umanitari, nella speranza di riuscire a portare a casa farina per allungare l'agonia dei bambini senza cibo. Le forze di difesa israeliana avevano individuato un gruppo di persone vicino a un camion di aiuti rimasto bloccato nella zona di Khan Yunis temendo disordini avevano aperto il fuoco. "Ci rammarichiamo di qualsiasi danno arrecato a persone non coinvolte, operiamo per ridurre al minimo i danni, garantendo al contempo la sicurezza delle truppe", commentano dopo l'attacco. I danni collaterali di Israele sono nel piccolo sacco bianco che Adam e sua moglie tengono tra le braccia. In centinaia arrivano all'ospedale Nasser, li sistemano anche per terra, molti dei feriti non vedranno tramontare il sole. La camera mortuaria è stipata, i sacchi con i corpi di centinaia di palestinesi vengono sistemati fuori dall'ospedale. L'incidente segna il numero più alto di persone uccise mentre attendevano gli aiuti delle ultime settimane. Da quando Israele ha revocato il blocco totale su Gaza, consentendo l'ingresso solo ad un piccolo flusso di aiuti, una minima parte di quelli che servirebbero per sfamare la popolazione, secondo il Ministero della Salute gestito da Hamas sono morti circa 400 palestinesi. L'ennesima strage di civili richiede indagini immediate e imparziali, scrive su X l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, che poi prosegue, "Israele ha trasformato il cibo in un'arma e bloccato gli aiuti salvavita" .