C'è, un settore importante della politica migratoria che ancora non è stata fissato, cioè le norme sul rimpatrio. Ed è proprio per colmare questa lacuna nella gestione comunitaria della migrazione che è stato progettato il nuovo Piano europeo per i rimpatri dei migranti irregolari, presentato dal Commissario agli affari interni alla migrazione, Magnus Bruner, durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Si tratta di un regolamento che, se approvato dell'Eurocamera e dal Consiglio, sarebbe vincolante per tutti gli Stati membri che lo dovrebbero quindi applicare nella sua interezza. L'obiettivo è quello di facilitare e velocizzare i rimpatri delle persone che non hanno il diritto di restare in Europa. Ad oggi circa quattro migranti su cinque non lasciano il territorio europeo nonostante abbiano ricevuto un ordine di espulsione, una cifra che per la Commissione non sarebbe accettabile e minerebbe la credibilità dell'Unione. La misura irrigidisce quindi le norme attuali sulla migrazione, considerate non idonee. Per farlo, prevede l'introduzione di un modulo comune condiviso sul database di Schengen, che permetterebbe ai vari paesi di accedere agli ordini di espulsione emessi dagli altri Stati membri. In questo modo, se un migrante viene espulso da uno Stato e poi si sposta in un altro quest'altro potrà riprendere e considerare valida la procedura di espulsione già compiuta dal primo, secondo la convinzione che chi deve lasciare un Paese UE deve lasciare tutta l'UE. Un'altra novità è poi quella che prevede la possibilità di trasferire i migranti che hanno già ricevuto un ordine di espulsione e sono quindi in attesa di essere rimpatriati in hub appositi costruiti in paesi terzi al di fuori dell'Europa. Il modello di riferimento richiama i centri italiani realizzati in Albania, anche se qui il governo italiano ambisce a spostare persone e migranti probabilmente destinate ad essere espulse, ma che ancora non hanno presentato domanda di asilo. Unica eccezione prevista è quella per i minori non accompagnati e per le famiglie con minori. Questa, secondo la Commissione, sarebbe la via per combattere l'immigrazione irregolare e stroncare l'attività dei trafficanti. Se e quando diventerà operativa, dipenderà adesso dalla capacità di dialogo e di intesa tra i 27. .