«Nessuno è indispensabile». Nel giorno del suo addio al numero 10 di Downing Street, dove fino allo scorso 7 luglio sembrava incatenato, Boris Johnson capitola scandendo queste parole, senza però, probabilmente, pensarle. Tanto da paragonarsi a Cicerone. Così, ora che Liz Truss si è liquefatta in appena 44 giorni da Premier, è Bojo l'uomo da battere, confidando proprio nell'indispensabilità della sua persona per salvare un Paese che comunque, con i contraccolpi della Brexit, ha aiutato per primo ad affossare. Un colpo di scena caraibico, visto che Johnson, ai tropici in vacanza, aveva appena appreso la notizia di un posto libero da Premier, quando saldamente ha ripreso in mano contatti e telefoni, compreso quello del quale avevano diffuso il numero, pur di tentare ciò che, fino alla parabola solo discendente della dimissionaria Truss, appariva come un lontano miraggio: tornare al potere, realizzando quell' «I'll be back» che ora inizia davvero ad avere il sapore del tornerò, anzi dello sto tornando, a cui nessuno credeva. La mobilitazione dei suoi avversari per fermarlo è in atto, poche ore prima della sua incredibile resurrezione politica era l'ex Cancelliere Rishi Sunak in testa nella corsa per la nomination. Ora tutto è possibile. Nato a New York nel '64, migrato 32 volte in case diverse tra due Continenti nei suoi primi 14 anni di età, quasi sordo fino agli 8 anni, Bojo è stato prima inviato euroscettico a Bruxelles per il Telegraph, tanto da farne il giornalista più amato dalla Thatcher, poi sindaco di Londra per due mandati e quindi Premier sull'onda della Brexit. Certo è che, attualmente, è l'unico nel partito ad avere un vero mandato popolare, avendo stravinto le elezioni di tre anni fa. Ma molti lo percepiscono un bugiardo inaffidabile, in attesa dei risultati dell’inchiesta parlamentare che dovrà stabilire se Johnson abbia mentito al Parlamento sullo scandalo dei party a Downing Street durante il lockdown. Se giudicato colpevole, sarebbe sospeso da Deputato e se di nuovo Premier la sua parabola, e quella del suo Governo, sarebbero in picchiata ancor più rapidamente di quella della Truss.























