I giudici di secondo istanza ungheresi hanno accolto il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che potrà dunque uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. La 39enne dovrà indossare il braccialetto elettronico e versare una cauzione. "Ho appena letto il dispositivo, la Corte di secondo grado, la Corte d'Appello di secondo grado ha fatto una rivalutazione del giudizio che era stato espresso il 28 marzo in cui il Tribunale aveva rigettato per l'ennesima volta la richiesta di arresti domiciliari e in questa rivalutazione ha sostenuto che il pericolo di fuga si sia attenuato. La misura poi è sottoposta ad un ulteriore vincolo, deve essere depositata una cauzione di 16 milioni di fiorini che corrispondono a circa 40 mila euro." È una buona notizia, il commento del Ministro degli Esteri Tajani che ha confermato come il suo Ministero abbia sempre lavorato sottotraccia per arrivare a questo risultato. "Una buona notizia, voterà, stiamo facendo tutto per farla votare anche alle elezioni europee, quindi tutto volge al bello." Il trasferimento ai domiciliari per Ilaria Salis candidata con Alleanza Verdi e Sinistra alle prossime europee apre la strada che agevola le tappe per il possibile rientro in Italia. Le autorità italiane potrebbero chiedere al dicastero ungherese tramite l'eventuale richiesta da parte dei legali di Salis la necessaria documentazione e trasmettere il tutto all'autorità giudiziaria competente per il riconoscimento e l'esecuzione in Italia della misura applicata, secondo quanto prevede la legge, quadro del Consiglio Europeo del 2009 per il reciproco riconoscimento delle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare.























