Un solo voto. Il no di un solo deputato su 628 votanti ha salvato Ilaria Salis, garantendole di mantenere l'immunità di europarlamentare che l'Ungheria aveva chiesto le venisse tolta. La deputata di Alleanza Verdi Sinistra potrà quindi evitare di tornare a Budapest dove era stata posta sotto processo e arrestata con l'accusa di aggressione, lesioni e partecipazione a un'organizzazione estremista. Grande la sua soddisfazione appena dopo aver incassato il voto dell'aula: "Questa è una vittoria della democrazia. È una vittoria dello stato di diritto. È una vittoria dell'antifascismo, dell'Europa antifascista. Ovviamente sono molto contenta dell'esito del voto, ma soprattutto questa è l'ennesima conferma che non si possono tenere dei processi giusti in Ungheria né contro gli antifascisti né contro nessun oppositore politico". Con tutti i partiti dell'area di sinistra schierati in suo favore e quelli dell'area di destra contro, sotto osservazione era il Partito Popolare Europeo. Nonostante i suoi leader avessero dichiarato di voler votare affinché venisse tolta l'immunità a Ilaria Salis, alcuni di loro probabilmente invece hanno votato per salvare l'eurodeputata italiana. Alla soddisfazione dell'interessata si contrappone invece la fortissima critica per l'esito del voto della destra e di Nicola Procaccini di Fratelli d'Italia, presidente del gruppo dei conservatori: "Il voto di oggi stabilisce che la violenza politica per la sinistra non deve essere sindacata, non deve essere processata. Di fatto questo voto legittima la violenza politica". .























