Spari ininterrotti da settimane in Cisgiordania per via di un'operazione militare israeliana in funzione antiterrorismo, secondo il governo di Benjamin Netanyahu, Oltre 40 mila persone sfollate, denunciano le Nazioni Unite. 15 mila di loro provengono dai campi profughi di Tulkarem, a Nord-ovest della Cisgiordania. Alcuni hanno trovato rifugio in questa scuola elementare oramai chiusa. Dal tetto della scuola è possibile intravedere i cecchini israeliani appostati nelle case abbandonate. Oltre 600 gli edifici demoliti o danneggiati, il 90% della popolazione dei campi profughi di Tulkarem è stata costretta ad abbandonare l'area, secondo i dati delle autorità locali. In un altro rifugio, una donna di sessantaquattro anni, con tre figli e dodici nipoti, condivide con noi le sue paure. Governatore di Tulkarem, rappresentante dell'autorità nazionale palestinese verbalizza i timori dei residenti dei campi profughi. Il Governatore si riferisce ad un piano presentato nel dicembre 2024 nella sede del Consiglio Beniamin, che rappresenta una parte del mezzo milione di coloni, gli abitanti degli insediamenti israeliani in territorio palestinese. Israel Ganz, presidente del Consiglio, è stato ospite a Washington durante la cerimonia di inaugurazione del presidente americano Donald Trump. Ci mostra una mappa della Cisgiordania: in bianco gli insediamenti israeliani, in colore più scuro, le aree palestinesi. La frammentazione territoriale è immensa. Donald Trump ha fatto sapere che si esprimerà presto in merito alla possibile annessione di territori palestinesi da parte di Israele. Nel frattempo in Cisgiordania restano 40 mila persone sfollate ad affrontare un futuro quanto meno incerto. .