I siriani dovranno aspettare. Sono state rinviate a data da destinarsi le elezioni, le prime dopo la caduta di Bashar al-Assad, che avrebbero dovuto tenersi durante tutta questa settimana. Obiettivo, eleggere alcuni dei membri del nuovo Parlamento che sarà composto da 210 rappresentanti: un terzo scelto direttamente dal Presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, l'uomo che 9 mesi fa si è intestato il successo della caduta del regime siriano, dopo 13 anni di guerra. I restanti due terzi dei parlamentari saranno scelti dai cittadini, ma all'interno di un bacino di candidati preventivamente stabiliti da comitati locali. Qui la ragione della sospensione sine die: il comitato elettorale centrale, anch'esso nominato da Al-Sharaa, ha annunciato il rinvio "perché le candidature sono ancora in fase di studio". Si vedrà, dunque, se e quando prenderà il via questa nuova fase della politica istituzionale siriana. Al momento le incognite restano tantissime. A partire dal fatto che ancora non è chiaro quanti siano i siriani con diritto di voto. Tra sfollati, persone senza documenti e l'assenza di un censimento aggiornato, non ci sono certezze. Da qui la giustificazione del governo per cui un'elezione ibrida e non diretta sarebbe al momento l'unica possibile. Ma con le critiche di molti per le limitazioni al pluralismo e alla rappresentanza politica. D'altronde l'attenzione internazionale in questi mesi è rimasta all'erta per cogliere i segnali che arrivano dalla "nuova Siria": un Paese che vuole riabilitarsi e scrollarsi di dosso sanzioni e isolamento, ma che è ancora molto lontano dalla stabilità. Con Al-Sharaa impegnato ad allontanare l'immagine di leader della formazione islamista da cui proviene, mentre le tensioni tra gruppi etnici e religiosi non si placano. E poi i rapporti con gli altri stati, a cominciare da Israele, con cui sono in corso colloqui per ripristinare una tregua che interrompa gli attacchi di Tel Aviv nel Sud della Siria. Se si aggiunge una devastante siccità e una potenziale crisi alimentare che minaccia il Paese, si hanno tutti gli ingredienti di una crisi che al momento è ancora la quotidianità del Paese. .























