Aeroporto israeliano di Eilat Tramon, le ambulanze arrivano lentamente dopo che due C-130 dell'aeronautica militare italiana sono atterrati in orario per accogliere 14 piccoli pazienti palestinesi con 33 loro familiari, 15 tra questi sono minori. Dovevano essere più numerosi, ma le autorità israeliane, senza specificare il motivo, ne hanno ridotto il numero. Le portiere si aprono, alcuni bambini non possono camminare. "Operazione umanitaria di soccorso ai bambini gazawi, i bambini gazawi che sono stati o gravemente feriti nel conflitto, o che hanno delle serie patologie, soprattutto oncologiche. Gli adulti, soprattutto gli uomini, appaiono scheletrici, accennano sorrisi, ma poi per tutto il viaggio guardano nel vuoto. Questa donna ha quattro figli, uno di loro è gravemente malato. Quando le chiediamo che cosa si lasciano alle spalle, risponde Gaza, ma poi non sa come proseguire. Sua figlia ci spiega che la situazione è terribile. Quest'uomo ci mostra una strada di Gaza che hanno percorso appena poche ore prima, un cumulo di macerie. Ci fa vedere anche quella che era la sua casa rasa al suolo, dove abitava con la moglie e tre bambini. La bimba più piccola è una paziente oncologica. Attendevano che venissero a prenderli nell'ospedale europeo dei Khan Younis, che poche ore prima, è stato però bombardato da Israele. Questa è la foto del letto dove stava suo figlio di tre anni, detriti, sul suo cuscino. Israele autorizza un numero limitato di esfiltrazioni di bambini dalla Striscia di Gaza e l'Organizzazione Mondiale della Sanità a fare le selezioni coinvolgendo poi più paesi nel mondo. .