La chiamano l'apocalisse. Da rigogliose a secche, le Hawaii nel giro di poche ore si sono trasformate. Il fuoco, divampato soprattutto sull'isola di Maui, ha distrutto case, monumenti, campi. Tutto distrutto dalla furia delle fiamme. C'è chi racconta di aver perso tutto quello che aveva, chi non sa descrivere quello che è accaduto se non facendo parallelismi con la potenza di uno tsunami o di una bomba travolgente. La città di Lahaina, sulla costa occidentale di Maui, è ridotta in cenere. Meta turistica molto frequentata, Lahaina rappresenta per gli hawaiani il cuore storico e culturale dell'isola. Non solo perché per alcuni anni nell'Ottocento fu la capitale del cosiddetto Regno delle Hawaii, ma anche, e soprattutto, perché per le vie di Lahaina era possibile toccare con mano le trasformazioni sociali e culturali delle Hawaii. Ora di quei monumenti, edifici storici e punti di riferimento per la comunità rimane solo la memoria, forse. A rimanere invece comunque in piedi, saldo, quasi come se stesse emergendo dalle fiamme nonostante i gravi danni subiti, uno dei principali simboli di Lahaina e delle Hawaii: un grandissimo albero di banyan, il più grande di tutti gli Stati Uniti. Un ficus ultra secolare considerato da tutta la comunità un punto di ritrovo. L'albero, come mostrano queste immagini di qualche mese fa, con i suoi rami si ergeva quasi ad abbracciare i tanti visitatori. Ora sono ancora lì, come a sfidare le fiamme implacabili.