Come in una zona di guerra. Lo dicono le autorità, lo verifichiamo con i nostri occhi. È così ad Altadena, è così a Palisades, le due zone più colpite nell'inferno di L.A. I soccorritori arrivano in massa anche dal Messico. La distruzione è ovunque: auto fuse dal calore, ville ridotte a scheletri anneriti, tralicci divelti. Tra Santa Monica e Malibù, una delle spiagge più famose del mondo, l'aria è acre e densa. La Highway è chiusa al traffico civile e l'atmosfera è spettrale. È davvero difficile rendere l'idea della devastazione che ha colpito questa zona di Los Angeles e in particolare qui, il lungomare, la Pacific Coast Highway. Di case come quella alle mie spalle ce ne sono lungo tutta la strada centinaia e centinaia, e centinaia. Di questa è rimasta solo la scala di ingresso. Molti mancano ancora all'appello. Il bilancio dei morti sale. Per fermare i saccheggiatori è stato imposto un coprifuoco notturno. Gli incendi sono tutt'altro che domati, anche se iniziano ad essere circoscritti. I venti concedono una tregua, ma ci si aspetta che rinforzino già dalla prossima settimana. I linemen, gli operai che lavorano su tralicci e condutture, si occupano dei cavi scoperti: insieme al fuoco e alle fughe di gas è una delle preoccupazioni del momento. I danni ammontano già a decine di miliardi di dollari. La collina alle mie spalle è la collina di Palisades, sopra si vede ancora un po' di fumo del fuoco che continua a divampare più all'interno. Su quella collina, fino a pochi giorni fa, c'erano centinaia di case mobili: sono sparite: era un trailer park. Case mobili, sì, ma a casa e che potevano arrivare a costare fino a un milione e mezzo di dollari. Sullo sfondo le polemiche: "nessuno sarà scaricato dalla propria compagnia", promette Il commissario statale per le assicurazioni. Il governatore annuncia un'inchiesta a stretto giro sui problemi nelle forniture d'acqua per i vigili del fuoco. Newsom ha invitato Trump a visitare Los Angeles dopo il post con cui il presidente eletto chiedeva le sue dimissioni.