Un pasticcione confusionario oppure un pericoloso manipolatore che custodiva materiale segreto a casa sua in palese violazione della sicurezza nazionale. Comunque la si veda la vicenda di Donald Trump e dei documenti sequestrati nella sua residenza di Mar-a-Lago in Florida non si può negare che lasci un dubbio inquietante. La storia inizia ad agosto del '21 quando un giudice della Florida dà il via libera a un blitz dell'FBI nella residenza dell'ex Presidente per sequestrare una mole imponente di dossier che Trump custodiva in violazione delle leggi americane. Queste infatti prevedono che qualunque documento che sia stato usato dal Presidente vada riconsegnato. E il motivo è ovvio: il commander in chief nel periodo del suo mandato è destinatario di informazioni estremamente riservate la cui divulgazione potrebbe avere conseguenze gravissime. Bene. Trump, secondo quanto rivelato da diversi organi di informazione tra cui il Washington Post, aveva in casa un caos assoluto: più di undicimila documenti governativi non classificati ma anche regali e oggetti personali e tra il materiale sequestrato c'erano 3 documenti riservati, 17 documenti segreti, 7 documenti contrassegnati come "top secret", 43 cartelle vuote con il banner "classificati" e altre 28 cartelle vuote con indicazione "da restituire al segretario del personale o al consigliere militare". E c'è legittima preoccupazione sul destino dei documenti contenuti nelle cartelline vuote. The Donald, tutt'altro che intimorito, ha replicato insinuando che le rivelazioni sul contenuto dei documenti è una manovra per screditarlo e che alcuni potrebbero essere stati inseriti a bella posta con l'intento appunto di gettare discredito nei suoi confronti. Però quel che si sa è che nel caos di Mar-a-Lago c'è un'informazione altamente sensibile dell'intelligence sull'Iran e sulla Cina. E, come di consueto, Trump ha contrattaccato facendo appello alla Corte Suprema, decisamente conservatrice, per impedire che gli accertamenti proseguano. Un braccio di ferro destinato a continuare.