Fiori e abbracci per Putin al suo arrivo in una gelida Minsk per il colloquio con il Presidente bielorusso Lukashenko, suo fedele alleato. Tante le congetture intorno a questo incontro, puramente propagandistico e simbolico o piuttosto un modo per convincere la riluttante Bielorussia a entrare direttamente nel conflitto ucraino? Ipotesi questa ovviamente bollata dal Cremlino come infondata e stupida, nessuno vuole costringere nessuno. Mentre Minsk si affretta a dire: siamo uno stato sovrano e indipendente ma non saremo mai nemici di Mosca se no faremo la fine dell'Ucraina. E dopo il vertice Putin aggiunge: la Russian non ha alcun interesse ad assorbire nessuno, questo semplicemente non avrebbe senso. Quanto i rapporti tra i due Paesi Russia e Bielorussia continueranno a tenere irregolare esercitazioni militari e continueremo ad addestrare i piloti per gli aerei militari bielorussi riadattati per portare munizioni con testate nucleare. Rincara la dose Lukashenko, annunciando che verranno dispiegati sistemi missilistici S400 Iskander consegnati dalla Russia. Da parte Ucraina i timori della vigilia erano molti. Difficile capire la portata di questo primo incontro in tre anni. Finora Lukashenko, pur avendo concesso alle truppe russe di passare dal suo territorio ai jet russi di decollare dalle sue basi, non ha partecipato direttamente al conflitto con le sue truppe. Il timore di Kiev è che invece la situazione possa cambiare e che ci possa essere un ulteriore aggressione contro l'Ucraina da Nord e un ampio coinvolgimento delle forze bielorusse sul terreno. Lukashenko da parte sua, riguardo alla situazione internazionale, ha rimarcato che Russia e Bielorussia sono aperti al dialogo con altri stati presi quelli europei. Spero che presto ascolteranno la voce della ragione e passeremo a una discussione costruttiva sulla sicurezza generale e sul futuro ordine mondiale. E intanto arriva notizia che il Canada intende sequestrare 26 milioni di dollari di una società dell'oligarca Russo Abramovich.























