Timido ritorno alla vita nella contesa regione del Kashmir, dopo che India e Pakistan hanno concordato il cessate il fuoco. Un accordo tuttavia tormentato, in bilico tra reciproche accuse di violazioni e rassicurazioni, dopo quattro giorni di paura, con missili, droni e decine di persone uccise. Dalle edicole della Pakistan a Karachi, dove si spera nella pace promessa, ai negozi riaperti del Kashmir amministrato dall'India, gli abitanti accolgono con gioia la normalità. Il primo Ministro indiano Narendra Modi ha convocato i vertici della difesa per ragionare sul fragile cessate il fuoco alterato da fatti confusi con differenti versioni sulle vittime e i danni. Il Pakistan ha rigettato ogni accusa, rafforzando la propria dichiarazione di pace con la totale riapertura dello spazio aereo. Donald Trump, dopo aver annunciato la tregua ha scritto anche di essere molto orgoglioso, che i paesi confinanti abbiano accettato di cessare le ostilità annunciando scambi commerciali con entrambi. Ma il congresso indiano, secondo quanto riferito dai media sul territorio, avrebbe respinto la mediazione offerta dal Presidente americano, ringraziato invece dalla diplomazia del Pakistan. .