Due giorni sono passati dal crollo della scuola islamica nella provincia orientale dell'isola indonesiana di Giava, che ha già ucciso alcuni giovani studenti. Si continua a scavare senza sosta; é corsa contro il tempo, decine e decine di ragazzi sono ancora sepolti e intrappolati sotto le macerie. I dispersi sarebbero quasi 100. I soccorritori cercano disperatamente di raggiungere i sopravvissuti, ma il bilancio delle vittime potrebbe aumentare, poiché sono stati avvistati altri corpi senza vita. Dopo diverse ore sono stati tratti in salvo oltre 100 tra studenti e insegnanti, molti feriti sono in gravi condizioni. Le famiglie dei ragazzi disperate sono accorse sul luogo del disastro e ora sono tutte assiepate davanti a un improvvisato punto informativo, dove vengono affissi i nomi dei sopravvissuti. Le pesanti lastre di cemento, le altre macerie instabili ostacolano e rallentano le operazioni di soccorso, ossigeno e acqua vengono somministrati a chi è ancora intrappolato per tenerlo in vita. L'incidente si è verificato lunedì, mentre gli studenti, tutti adolescenti tra i 12 e i 17 anni, stavano completando la preghiera pomeridiana. La scuola è collassata all'improvviso scatenando il panico tra i ragazzi. Nell'edificio erano in corso dei lavori d'ampliamento una delle prime ipotesi è che le fondamenta non abbiano retto il peso di due nuovi piani. Si sta indagando se i lavori di costruzione fossero stati autorizzati. Non è la prima volta, infatti, che accadono disastri di questo genere nel Paese.























