Ha annunciato battaglia sul velo islamico e promesso più libertà per i giovani. Sostiene inoltre, che non esistano testi islamici che consentano alle autorità di aggredire o arrestare le donne che non indossano l'hijab. Sono queste alcune delle delicate questioni che il neo Presidente Massoud Pezeshkian, medico e parlamentare di lunga data, eletto al ballottaggio con oltre il 53% dei voti, ritiene di portare avanti nel suo programma di Governo. Già da deputato si era espresso contro la mancata trasperenza del Governo di Teheran sull'uccisione nel 2022 di Mahsa Amini , la ragazza curdo-iraniana morta mentre era in custodia della cosiddetta polizia morale. Ma poi non è mai arrivato a chiedere l'abrogazione dell'obbligo del velo per le donne. Viene considerato un politico riformista, per gli standard del governo iraniano. E di certo un passo avanti è stato fatto, rispetto all'ala ultraconservatrice rappresentata dal candidato rivale Saleed Jalili che è stato battuto alle urne. "La vittoria di Jalili avrebbe causato uno stallo, una stagnazione nei rapporti tra Iran e l'occidente. Sarebbero continuate queste trattative arenate, invece con l'amministrazione Pezeshkian c'è un'opportunità per l'occidente di riavviare i negozianti. La cosa importante è che adesso c'è una finestra, una possibilità, di ingaggiarsi di nuovo con l'Iran." Ma molti restano scettici sulla possibilità di cambiamenti politici radicali nel Paese. Pezeshkian ha in mente anche di risolvere le tensioni con l’Occidente, e di migliorare le relazioni con gli Stati Uniti. “Tenderemo la mano dell’amicizia a tutti, anche ai sostenitori dei nostri avversari”, ha detto poco dopo l’annuncio dei risultati. Ma intanto la Guida Suprema, Ali Khamenei lo ha esplicitamente invitato a continuare con le politiche seguite da Ebrahim Raisi, il defunto Presidente iraniano morto in un incidente in elicottero lo scorso maggio. Dopo i risultati, messaggi di congratulazioni sono arrivati dal Presidente russo Putin, da quello cinese Xi Jinping, dal Premier indiano Modi e dal Presidente siriano Assad.























