Torna libera l'attrice iraniana Taraneh Alidoosti. Amatissima in patria e conosciuta anche all'estero, era stata arrestata il 17 dicembre scorso, per aver preso parte alle proteste anti-regime. Dopo più di due settimane di detenzione nel carcere di Evin a Teheran, l'attrice è stata rilasciata dopo una salatissima cauzione, pari a circa 225mila euro. A confermare la notizia del suo rilascio è stata la stessa madre di Alidoosti, che ha pubblicato un post su Instagram. Per lei, per la sua liberazione, si erano mobilitati in tanti, attivisti e associazioni da tutto il mondo. Intanto restano alte le preoccupazioni per il pugno duro del regime che non accenna a nessuna tregua. E fanno il giro del mondo le parole dell'Ayatollah Ali Khamenei, leader supremo della rivoluzione islamica, che in occasione della Festa della Mamma ha sollecitato una maggiore partecipazione delle donne in ambito politico. "È particolarmente importante impiegare le nostre donne sagge, efficienti, esperte, informate, a vari livelli decisionali nel Paese." Parole che suonano come un'apparente apertura, ma che stridono con altre dichiarazioni rilasciate da Khamenei nella stessa occasione. Parlando delle manifestazioni in corso da mesi nel Paese, ha infatti confermato che "l'hijab deve essere osservato, perché è una necessità religiosa. Le donne che non lo indossano - secondo il leader supremo - non sono contro la religione o la rivoluzione islamica. Rimangono nostre figlie - ha detto Khamenei - e tuttavia devono essere corrette." E cresce la rabbia di Teheran dopo la pubblicazione da parte della rivista satirica francese Charlie Hebdo, di decine di caricature che hanno per protagonista proprio la Guida Suprema Ali khamenei. Un modo, per Charlie Hebdo, di stigmatizzare la crudele repressione delle proteste nel Paese. Ma per Teheran si tratta di un atto offensivo e indecente.