Potrebbe essere giustiziato nelle prossime ore Mahan Sadrat, il manifestante 23enne accusato di condurre una guerra contro Dio per aver partecipato alle proteste che vanno avanti da mesi nel Paese. Dalla morte di Mahsa Amini, deceduta dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo non appropriato. Sarebbe il secondo manifestante messo a morte dopo essere stato condannato. Per lui hanno lanciato un appello le sue due nonne, hanno chiesto alle autorità di risparmiare la vita del nipote che in queste ore si trova nel braccio della morte. Ma sono decine le persone che rischiano di subire una condanna capitale nei prossimi giorni secondo i media locali e le Ong, 18 per la stampa iraniana, una trentina per Amnesty International. La repressione in Iran ha portato alla morte di 44 bambini e adolescenti, feriti a morte da proiettili sparati da distanza ravvicinata, colpiti negli organi vitali, soffocati dai gas lacrimogeni, rende noto Amnesty International. A sostegno delle proteste iraniane sono decine le manifestazioni organizzate nel mondo. A New York un gruppo di cittadini ha lanciato vernice rossa contro la residenza dell'ambasciatore della Repubblica islamica dell'Iran. Una manifestazione di attivisti, alcuni con le corde al collo a simboleggiare la forca utilizzata per mettere a morte i detenuti in Iran, paese dove nonostante le migliaia di arresti e una prima esecuzione le proteste vanno avanti.























