Rinviata in extremis per la seconda volta l'esecuzione del medico ricercatore iraniano svedese Ahmad Reza Jalali, per ora la sua sorte è in bilico. È nel braccio della morte nella prigione di Evin, sospesa, così l'esecuzione della sentenza di morte pronunciata con l'accusa di spionaggio a favore di Israele. jalali è sempre dichiarato innocente ed è stato condannato in un processo definito da Amnesty International clamorosamente iniquo. Negli Stati Uniti una quarantina di membri del Congresso hanno lanciato un appello al neo Presidente Biden perché venga abolita la pena di morte federale riesumata nel luglio scorso da Donald Trump. Di pochi giorni fa, invece, l'esecuzione del giornalista Azzam, l'accusa per lui era quella di aver svolto un ruolo attivo nell'incitare le proteste antigovernative tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018. Condanna fortemente criticata dall'unione europea. Critiche che l'Iran ha bollato semplicemente come interferenze.