Irruzione della polizia alla Columbia University, decine di arresti

La Polizia di New York fa irruzione poco dopo le 9 di sera, al culmine di un'impressionante raggruppamento di Forze attorno al campus che aveva anticipato l'azione. Venti ore dopo che una sessantina di studenti filopalestinesi si era asserragliata in uno degli edifici simbolo della Columbia, la Hamilton hall, già occupata nel '68 da chi protestava contro la guerra in Vietnam, centinaia di agenti hanno cominciato a circondare l'isolato dell'università mentre droni ed elicotteri sorvegliavano dall'alto e arrivavano fari e mezzi corazzati. Uomini in tenuta antisommossa sono passati da uno dei cancelli di accesso al campus avvertendo i manifestanti che sarebbero stati arrestati se non si fossero dispersi mentre altre decine di agenti entravano con una scala telescopica direttamente dalle finestre del secondo piano dell'edificio occupato. Nonostante la tensione evidente, l'operazione è fortunatamente filata liscia e come in altre università nelle ultime settimane dozzine di persone sono state arrestate. L'ateneo newyorkese ha comunicato a notte fonda di non avere avuto altra scelta che chiedere l'intervento delle Forze dell'ordine per mettere fine al occupazione vandalica dei suoi edifici dopo che da due settimane giravano a vuoto i tentativi di negoziare con gli studenti per sgomberare il campus occupato da una tendopoli, ma soprattutto perché, non è un dettaglio, riteneva che la protesta fosse guidata da elementi infiltratisi dall'esterno e non da studenti. Il conto degli arrestati e poi rilasciati dopo essere stati incriminati per resistenza a pubblico ufficiale è ormai sopra i 1000 in tutta l'America, solo alla Brown in Rhode Island gli studenti hanno levato le tende dopo aver trovato un accordo con l'università che si è impegnata a riconsiderare i legami economici con Israele. Di fronte agli slogan pro Intifada e all'occupazione degli edifici universitari il presidente Biden ha abbandonato il delicato equilibrismo tra difesa di Israele e simpatia per la causa palestinese definendo la protesta della Columbia: "Sbagliata e non pacifica.".