Il terrorismo resta la principale minaccia per l'Italia e per tutta la comunità internazionale. Questo è il messaggio del Consiglio supremo della difesa. Un allarme ribadito dopo l'attacco ai militari italiani nei pressi di Kirkuk in Iraq. Cinque i soldati seriamente feriti a causa dell'esplosione di un ordigno piazzato a terra. Non sono in pericolo di vita, ma per uno di loro è stata necessaria l'amputazione di una gamba. L'attentato è stato rivendicato dall'Isis, attraverso un comunicato dell'agenzia di propaganda Amaq “con l'aiuto di Dio - si scrive - i soldati del Califfato hanno colpito un mezzo blindato con a bordo esponenti della coalizione internazionale, crociata”. Il Consiglio superiore continua a ritenere necessaria la presenza del contingente italiano in Iraq. E nelle aree instabili, a causa del terrorismo. Sollevando anche l'esigenza di creare nuove strategie per contrastare il problema. Mentre la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime, per chiarire la dinamica dell'agguato. L'alto rappresentante dell'UE, Mogherini, ha sottolineato preoccupazione e partecipazione per la vicenda. I militari italiani coinvolti nell'esplosione sono due paracadutisti. Gli altri tre della Marina sono ricoverati in un ospedale a Bagdad e rientreranno quando le condizioni mediche lo permetteranno.