Si sono radunati tutti lì davanti alla moschea Mohammad al-Amin di Tarek al-Ashdide, periferia Sud di Beirut per prendere parte al funerale di Saleh al-Aruri il numero due dell'ufficio politico di Hamas ucciso martedì pomeriggio in quello che per Hassan Nasrallah il leader di Hezbollah è stato palesemente un attacco israeliano. In migliaia hanno marciato fino al cimitero dei martiri del campo profughi palestinese di Shatila intonando: "Il popolo vuole liberare la Palestina" ma anche morte all'America, morte a Israele. Il Capo del Movimento Sciita libanese alleato dell'Iran avverte che l'uccisione del vice di Ismail Haniyeh non rimarrà impunita alimentando così la paura di un possibile ampliamento del conflitto. In Iraq un raid americano ha colpito una base di Hashed al-Shaabi milizie irachene filo iraniane a Baghdad uccidendo due combattenti. Il Primo Ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani punta il dito contro gli Stati Uniti e afferma che l'offesa potrebbe esacerbare ulteriormente le tensioni nella Regione. Mentre l'Isis rivendica l'attacco terroristico avvenuto a Kerman nella parte centrale dell'Iran durante la commemorazione della morte di Qasem Soleimani, il Capo delle Guardie della Rivoluzione ucciso quattro anni fa nell' aeroporto di Baghdad per mano statunitense il bilancio delle vittime è stato rivisto ora ad oltre 80 con circa 300 feriti. Secondo fonti iraniane il primo attacco è stato sicuramente di natura suicida e così probabilmente anche il secondo insomma un evento segue l'altro rompendo così i gia fragili equilibri di un Medio Oriente ora sempre più caldo.