Netzah Yehuda, un battaglione delle Forze Armate israeliane composto da ultraortodossi, è finito nel mirino di Washington. La Casa Bianca, infatti, per la prima volta, sembra essere pronta a varare sanzioni proprio contro questa specifica unità di combattimento della IDF che, per l'amministrazione americana, sarebbe responsabile di violazioni dei diritti umani. Una mossa altamente criticata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu che si dice pronto a difendere con ogni mezzo i suoi uomini in divisa perché fondamentali e necessari, come scrive il leader del Likud per combattere i mostri del terrore. Il portavoce dell'esercito con la stella di David Daniel Hagari, però, sembra non essere al corrente di nessun eventuale decisione statunitense; nel frattempo, assicura che la IDF sta lavorando e continuerà a lavorare per indagare su ogni evento insolito in modo mirato e in conformità con la legge. In ogni caso, lo spettro delle sanzioni riaccende le divisioni interne al governo di Netanyahu. Per il leader dell'opposizione Yair Lapid, la fonte del problema non è militare ma a livello politico. Un chiaro messaggio al leader del Likud che in un momento così delicato in cui tutti spingono per una de-escalation, preme per aumentare la pressione militare su Hamas. L'unico modo agli occhi del primo ministro per riportare a casa gli oltre 100 ostaggi israeliani.