Distruggere tutti i tunnel del terrore a Gaza, questo l'ordine dato dal Ministro della Difesa israeliano Israel Katz all'esercito. Nonostante nella Striscia sia in vigore un fragile cessate il fuoco dal 10 ottobre, Israele spinge per smantellare la rete sotterranea del gruppo terroristico Hamas. Ma a preoccupare è anche il fronte nord, con il Libano. Nelle ultime ore, dopo ordini d'evacuazione, l'aviazione israeliana ha condotto attacchi contro quelli che ha definito essere siti strategici di Hezbollah, nel sud del Paese, accusando il partito milizia sciita libanese alleato dell'Iran non solo di non aver abbandonato le armi ma anche di riorganizzarsi dopo i duri colpi subiti nell'ultima guerra. Dal cessate il fuoco del novembre 2024, i raid israeliani non si sono mai del tutto interrotti ma negli ultimi giorni sono cresciuti di intensità, tanto da far temere una nuova escalation militare in Libano. Raid che lanciano un messaggio preciso all'Esecutivo di Beirut: portare avanti il piano delineato dalle forze armate libanesi e approvato a settembre dal Governo di Nawaf Salam per disarmare Hezbollah, altrimenti, vista anche l'opposizione al disarmo della milizia, Israele sarebbe pronto a lanciare una nuova offensiva. Intanto fonti di stampa araba parlano di negoziati in corso per garantire un salvacondotto a Gaza a circa 150 miliziani di Hamas intrappolati nei tunnel nel sud della Striscia, all'interno della cosiddetta linea gialla, zona sotto il controllo dell'IDF. I mediatori egiziani avrebbero proposto che i membri di Hamas, in cambio di un passaggio sicuro, consegnino le armi all'Egitto e forniscano dettagli sui tunnel presenti nell'enclave, in modo che possano essere smantellati dall'esercito 24, Beirut. .























