75mila sfollati da Khan Yunis cercano riparo dalla nuova invasione di terra che ha provocato già decine di morti. Gli Stati Uniti si dicono fiduciosi di poter raggiungere un cessate il fuoco, ma Hamas ha fatto sapere che non manderà una delegazione al nuovo round di negoziati di questa settimana, chiedendo piuttosto agli stati mediatori di lavorare sui dettagli dell'accordo per il cessate il fuoco già presentato dall'amministrazione americana il 31 maggio, accordo che Hamas dice di aver accettato nella sostanza. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, annuncia che un ostaggio sarebbe stato ucciso dagli uomini di guardia e altri due sarebbero rimasti feriti In circostanze che il gruppo palestinese dichiara di stare investigando. E la regione effettivamente si trova ancora una volta con il fiato sospeso, dopo che Fox News ha annunciato che, stando a fonti sia americane che israeliane, l'Iran potrebbe attaccare direttamente Israele nelle prossime ore, visti anche movimenti militari osservati nel suo territorio, simili a quelli di metà aprile quando Teheran ha lanciato verso Tel Aviv 300 droni e missili, Hezbollah evacua generale di Beirut, è anche questo un altro segnale tutt'altro che distensivo. Il capo dell'esercito israeliano, Halevi, ha annunciato di aver approvato differenti piani operativi per multipli scenari, mentre agli ufficiali dell'aviazione militare è stato proibito di lasciare il Paese. Gli Stati Uniti mandano rinforzi militari nella regione e pubblicano un comunicato congiunto con Regno Unito, Francia, Italia e Germania chiedendo all'Iran di non compiere atti che possano destabilizzare l'area. Una posizione condivisa ed espressa al regime di Teheran anche dalla santa sede, con una telefonata diretto dal segretario di Stato, il cardinale Parolin, al presidente iraniano Pezeshkian.