La Presidente della commissione, quello del Consiglio Europeo, il Rappresentante della Politica Estera con metà dei commissari del Governo dell'Europa. La visita a Kiev dei massimi rappresentanti dell'Unione Europea è volutamente di alto livello e simbolicamente importante. È la prima volta che il Governo dell'Europa si sposta in maniera così consistente in un paese extra UE e, per giunta, in guerra. Ma la guerra che l'Ucraina sta combattendo con il determinante aiuto di Europa e Stati Uniti è in nome dei valori europei, sottolinea il Presidente del Consiglio Michel, è la soddisfazione di toccare con mano il frutto dello sforzo dei Paesi UE per aiutare l'Ucraina, ad esempio nel risparmio energetico, è enorme, aggiunge Ursula Von Der Leyen. Sostanzialmente sono due i temi a cuore del padrone di casa in questa visita. Vuole aiuto per consentire all'Ucraina di sopravvivere all'attacco russo, e quindi più armamenti, e vuole un futuro del suo Paese dentro l'Unione Europea, quindi negoziati di adesione più rapidi. Per quanto riguarda le armi, il Presidente ucraino, reitera una richiesta precisa: i missili a lungo raggio, dice, possono cambiare il corso della guerra. L'Ucraina lo sa, Washington lo sa e Bruxelles lo sa. Sui negoziati di adesione all'Europa invece sia Michel che Von Der Leyen, si dicono ottimisti, ma nonostante l'affetto, l'appoggio e il rispetto per le aspirazioni di Kiev fanno capire che questi potranno iniziare non prima della fine dell'anno. L'Europa ha le sue leggi e chi vuole entrarvi deve prima avere tutte le carte in regola.