È stato attaccato a calci e pugni e, una volta caduto in terra, ha ricevuto un ultimo colpo in faccia, probabilmente mortale. È stato ucciso così, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo La Vanguardia, Niccolò Ciatti, il ragazzo di Scandicci pestato a morte in un locale di Lloret de Mar. Ad agire sarebbero stati tre giovani ceceni residenti in Francia, rispettivamente di 20, 24 e 26 anni. La polizia, anche grazie ai video delle telecamere di sorveglianza (uno lo state vedendo; abbiamo deciso di mostrarvene solo una piccola parte), sta cercando di ricostruire quanto accaduto nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 agosto. A iniziare la rissa sembra sia stato uno dei tre ceceni. Gli investigatori stanno anche indagando sul corretto rispetto dei protocolli di sicurezza della discoteca e hanno annunciato che, in caso di rilevazione di violazioni, sono pronti a disporre la chiusura definitiva del locale. Perché nessun buttafuori è intervenuto? Perché nessuno dei ragazzi che assistevano al pestaggio ha fatto niente per dividere i quattro? Alcuni amici che erano in discoteca hanno raccontato di un’aggressione violentissima. I tre sembravano esperti di arti marziali, hanno detto. Come spesso accade in questi casi, i profili social si sono riempiti di messaggi di cordoglio. Ilaria, la fidanzata di Niccolò, ha affidato a Instagram la sua disperazione. “Mio gigante buono” ha scritto “aspettami, non ci metto tanto. La nostra storia non è finita”. Più duro è il padre del ragazzo: “Non sono esseri umani, ma bestie che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate”. La cosa triste, ha aggiunto, è che tutti sono stati a guardare impotenti. La cittadina costiera ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di Niccolò. Sgomento anche il mercato centrale di Firenze. Sul banco dove Niccolò lavorava è stato steso un telo verde e sopra, sulle scatole della frutta ribaltate, la scritta “chiuso per lutto”.