Jet privati: regolamentarli più duramente come proposto dal Ministero dei Trasporti o vietarli del tutto come vorrebbe il partito dei Verdi? Se ne discute da settimane in Francia, in un'estate dominata da incendi, calore e aridità record. Secondo l'ultimo report pubblicato dalla ONG Trasporti e Ambiente, i jet privati hanno rappresentato il 10% del traffico aereo nazionale francese nel 2019. Mezzi utilizzati nella metà dei casi per brevi tragitti, inferiori ai 500 km, quelli più inquinanti. Buona parte dei jet privati che volano in Francia transitano da due aeroporti: Parigi e Nizza. E proprio Parigi-Nizza è una delle tratte più comuni. È stato calcolato che per la sola andata vengono emesse, da un jet privato, 1,8 tonnellate di CO2. Con la macchina lo stesso tragitto porterebbe a 200 kg di emissioni. Ma tagliare non è così semplice. Secondo i dati dell'Organizzazione Europea dei Voli d'Affari solo il 10% dei jet privati viaggia per le necessità di spostamento dei super-ricchi, il restante 90% è rappresentato da spostamenti business, sanitari o voli di Stato. Inoltre molti tra i 260 aeroporti in Francia sono basati in città piccole e operano quasi completamente con voli privati, e una riduzione troppo pesante potrebbe portare alla loro chiusura. Il tema sarà certamente oggetto del Piano per la Sobrietà, energetica e non solo, a cui dovrà lavorare il Governo in autunno. Tra le soluzioni discusse quella di estendere anche ai voli privati la legge, introdotta nel 2021, che vieta i voli commerciali se una tratta è percorribile in meno di 2 ore e mezza in treno, oppure l'invito a trovare una soluzione unica europea, rilanciata dal Ministro dei Trasporti Clemente Beaune. Anche perché il trend di crescita è aumentato dopo la pandemia e non riguarda la sola Francia. Secondo l'organismo di monitoraggio Eurocontrol, i jet privati sono aumentati del 16% negli ultimi tre anni in tutta Europa.























