Sicuramente a Kabul si respira una forte instabilità in questo momento. Lo percepiamo sia dallo Stato con cui lavoriamo, sia dai pazienti che riceviamo quotidianamente nei nostri centri chirurgici. La volontà, da parte della comunità, di fuggire dalla città è presente, è molto forte e diventa però molto improbabile, impossibile, dal momento in cui le forze di opposizione hanno circondato il distretto di Kabul quindi via terra diventa molto inverosimile e la questione dei visti, ovviamente, è chiusa per quanto riguarda gli afghani. Quindi si respira un clima molto teso in questo momento in città.