Annullata e cancellata. La cerimonia di insediamento del nuovo Governo afghano salta. Avrebbe dovuto tenersi in concomitanza con le celebrazioni dell'anniversario del terrore. È il membro della Commissione Cultura dei talebani a spiegare: "Annullata per evitare confusione". La leadership dell'Emirato islamico ha annunciato l'approvazione di una parte del Governo che ha già iniziato a lavorare. La preoccupazione sulla confusione che potrebbe generare è singolare dal momento che la violenza e l'intolleranza sono all'ordine del giorno nel nuovo Governo. Governo che, come ampiamente atteso, non contiene alcuna donna. Del resto l'idea dei talebani sulle donne è chiara: "Non possono fare i ministri". "Le donne devono fare figli" hanno detto e vietano loro ogni forma di vita quotidiana, fino a proibire anche lo sport. I talebani hanno detto "no" a tutte le manifestazioni ma i divieti non fermano le proteste. In molti sono scesi in piazza di nuovo a Kabul e in altre città del Paese. Tra loro ancora molte donne nonostante siano già state picchiate in altre manifestazioni. Del resto lo avevano detto chiaramente: "Non vogliamo nemici interni o esterni", così aveva esordito il portavoce del nuovo Governo afghano il 21 agosto scorso e infatti il nuovo Esecutivo, gli oppositori, li mette a tacere. Il Governo dei terroristi, dei ricercati dell'FBI, il Governo che si era presentato come quello moderato continua a sedare le proteste di piazza con il fuoco. Violenze che non risparmiano nemmeno giornalisti e operatori, soprattutto locali, che cercano di mantenere accesa la luce sulla resistenza del popolo afghano. Le iniziative di piazza si sono accentuate dopo la sconfitta militare del Fronte Nazionale della Resistenza in Panshir che però annuncia: "La resistenza è appena iniziata, la guerra non è finita".