Kenya, Amref: proteste nascono da giovani e online

"C'erano delle manifestazioni che sono andati avanti per giorni, assolutamente pacifiche e serene, nonostante fossero dei momenti di protesta, fino alla giornata del 25, dove c'è stata un escalation. Sembra causata, purtroppo, da un intervento della polizia che ha poi sparato sulla folla e questo ha creato un escalation della tensione anche fino ad arrivare a un gruppo di manifestanti che ha sfondato l'entrata del palazzo del Parlamento e ha dato fuoco ad un ala. Quello che è accaduto nelle settimane è stata la costruzione appunto di questa legge finanziaria che porterebbe un aumento dei costi dei beni, sostanzialmente inclusi i beni di prima necessità, con l'aumento delle tasse. Il governo conta di raccogliere oltre due miliardi di dollari da questo aumento per abbassare un po' il debito pubblico quindi è una manovra a tutti gli effetti finanziaria per abbassare il debito pubblico e poter accedere a nuovi prestiti. I manifestanti sono perlopiù quella che è la generazione Z quindi sono veramente molto giovani e il Kenya è un paese con oltre 50 milioni di persone e il 60% è sotto i 25 anni quindi parliamo di una fetta enorme della popolazione di questo paese che si vede all'improvviso, stanno entrando nel mondo del lavoro, sono diplomati o laureati e vedono all'improvviso un aumento delle tasse proprio nel momento in cui stanno per entrare nel mondo del lavoro e questo ha generato chiaramente un grande malumore nella popolazione la diciamo chiamata a manifestare si è diffusa soprattutto attraverso i social network che in Kenya hanno una diffusione e penetrazione enorme parliamo di oltre il 90-95% della popolazione quindi c'è un utilizzo delle nuove tecnologie veramente molto avanzato, direi all'avanguardia; non c'è un leader o un gruppo di leader che stanno portando avanti le manifestazioni o che hanno chiamato alla protesta, ma è nata attraverso i social network che ha generato una prima manifestazione di 500 persone, poi una seconda di duemila poi di diecimila fino ad avere manifestazioni diffuse in tutte le più grandi città, con una partecipazione di migliaia e migliaia di giovani. Si parla di uno sciopero generale, si parla di marciare verso palazzo della Presidenza, speriamo che da entrambe le parti, ma mi sento di dire soprattutto da parte della polizia dell'esercito e del governo ci sia il buon senso di permettere di continuare a manifestare, è un diritto particolarmente importante soprattutto in un paese dove finalmente c'è questo diritto.".