E' una guerra lenta che avanza con passi incerti, concentrata soprattutto nel Sud-Est del Paese ma con fiammate anche in altre aree con le sirene anti aeree che hanno suonato perfino nella capitale. Il conflitto Russo ucraino vede uno scenario bloccato su questo schema con accuse e annunci di successi. Da un lato Mosca dichiara di aver attaccato una base provvisoria delle truppe ucraine a Mikolaev, nel Sud del Paese, provocando la morte di oltre 200 soldati. Nell'attacco secondo il portavoce militare russo sono stati eliminati nazionalisti e mercenari. Intanto Kiev rilancia accusando di brutalità i russi che avrebbero colpito almeno 54 obiettivi civili nella regione del Donetsk, tra gli obbiettivi ci sono 36 case, una scuola, uno stadio, un impianto chimico, un mercato, la piazza centrale di Kramatorsk. E come a confermare le accuse, giungono anche gli aggiornamenti sul bilancio delle vittime dell'attacco russo a Vinnitsa, con 22 morti. Mosca ha sostenuto che l'attacco è venuto a centinaia di chilometri dalla prima linea era stato ordinato per prendere di mira un incontro di ufficiali militari ucraini e forniture di armi stranieri. Kiev ha negato questa affermazione. Il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, s'è detto sconvolto dall'attacco mente lui l'ha definito un'atrocità. Dichiarazioni che però non sembrano riuscire a fermare il bagno di sangue e con la diplomazia in stallo, continua il rimpallo di accuse con Washington che denuncia la Russia di avere contattato l'Iran per la fornitura di armi mentre il braccio destro di Zelensky, Mykhaylo Podoliak, lancia l'appello: "La tradizionale lotta politica interna nei Paesi Occidentali, non deve intaccare l'unità sulla fornitura di armi all'Ucraina.























