L'Italia non abbandonerà il popolo ucraino, promette Luigi Di Maio tra le rovine di Irpin, città simbolo della distruzione della guerra. Missione lampo del Ministro degli Esteri, che incontra il Presidente Zelensky e l'omologo Kuleba. La via diplomatica assicura Di Maio, rimane prioritaria per ritrovare la pace e difendere la democrazia, con l'augurio, dice, che anche con il prossimo Governo rimanga lo stesso impegno. Al Presidente Draghi e a tutti gli italiani il grazie personale e istituzionale del Presidente ucraino Zelensky, sia per il sostegno garantito al fronte, sia per l'aiuto a quelli che sono stati accolti nel nostro Paese. Lontanissime Mosca e Kiev nella ricostruzione dell'attacco alla stazione di Chaplyne. Mosca parla di un treno militare colpito e di 200 soldati ucraini uccisi, Kiev sostiene che fossero civili, decine le vittime e 50 i feriti e tra i morti anche bambini. Resta alta l'attenzione sulla centrale elettrica atomica di Zaporizhia, scollegata dalla rete e per Kiev parte di un piano per causare un incidente nucleare. La centrale è tornata in rete, assicura Mosca, un blackout elettrico ripristinato in tutte le città alimentate dall'energia di Zaporizhia. E per l'impianto, in mano ai russi, l'appello congiunto del Presidente americano Joe Biden e Zelensky, che la Russia restituisca agli ucraini il pieno controllo della centrale nucleare e permetta l'accesso agli ispettori dell'AIEA. Intanto, Kiev convoca il nunzio apostolico per le parole di cordoglio del Papa sulla morte di Darya Dugina. Parole che hanno spinto il Ministro degli Esteri Kuleba, a convocare il nunzio apostolico a Kiev, per esprimere il disappunto dell'Ucraina.























