Gli scontri in Kosovo hanno messo in difficoltà il Governo del premier Curti colpito specialmente dalle critiche ricevute dagli alleati occidentali e garante dell'esistenza stessa del Paese. Stati Uniti ed Europa. Il Premier ha mal digerito le accuse ricevute di aver provocato le proteste della minoranza serba con atti ostili ed unilaterali, chiede comprensione ed accusa gli estremisti Serbi di avere invece organizzato e fomentato le violenze Di fatto si è detto disposto a far svolgere nuove elezioni in quei Comuni a maggioranza serba dove ha voluto insediare forza dei Sindaci votati con una affluenza di appena il 3% degli aventi diritto visto che la popolazione di etnia serba aveva boicottato il voto. Ma ha insistito di non voler agire sotto la minaccia delle violenze organizzate da elementi fascisti di Estrema Destra, venuti direttamente dalla Serbia per destabilizzare il Paese anche nelle ultime ore si sono svolte manifestazioni della minoranza legata a Belgrado che però non hanno causato scontri. Mentre l'Unione Europea gli Stati Uniti hanno deciso di inviare sia a Pristina che a Belgrado i loro inviati speciali per i balcani per cercare di calmare una situazione che appare ancora molto tesa, come conferma il Generale Ristuccia, Capo delle forze NATO in Kosovo. "Esiste sempre un rischio che la situazione possa degenerare fino a quando le parti non arrivino a una soluzione e a una negoziazione che possa garantire stabilità". Per questo Bruxelles e i principali Paesi europei hanno chiesto a Pristina di far svolgere nuove elezioni al più presto, la paura e lo sottolineano le voci infondate della presenza della Brigata Wagner nel Nord del Paese, è che qualcuno possa approfittare delle tensioni per far degenerare la situazione.