Una Casa Bianca dorata nel cuore della Fifth Avenue, da sempre strada di uno shopping sfrenato e lussuoso, ultimamente nella veste insolita di teatro di proteste e barricate. Sarebbe dovuta durare solo fino al 20 gennaio, giorno dell’insediamento per il Presidente eletto, ma sembra che Washington dovrà attendere, almeno la first lady e il first son, con buona pace del Secret Service, che deve garantire la sicurezza dell’intera famiglia presidenziale e dei negozianti della Quinta Strada, che farebbero certo a meno delle inferriate che bloccano traffico e clienti. Eh sì, perché se non è la prima volta che viene eletto un Presidente con figli in età scolare (negli ultimi anni era già successo ad Obama, con Malia e Sasha, e a Bill Clinton, con Chelsea), non era mai capitato che il Commander in Chief non fosse immediatamente seguito da consorte e pargoli. Melania – l’avevamo già intuito – non ha timore delle eccezioni e che Barron non fosse entusiasta di passare dalla penthouse di tre piani, tutta marmi e stucchi, alla più sobria Casa Bianca sembrava già evidente dalle sue espressioni durante la serata trionfante del padre. Loro, dunque, rimarranno lì, agli ultimi piani di un grattacielo che è anche sede di uffici e negozi, almeno fino a quando il first son non finirà la scuola nell’istituto privato dell’Upper West Side di Manhattan. L’intera area intorno alla Trump Tower rimarrà off-limits ancora per mesi. Il traffico aereo bloccato, le misure di sicurezza imponenti ed inevitabilmente costose. Infine, c’è un punto che rimane senza risposta: in tutto questo tempo, chi si prenderà cura dell’orto che Michelle Obama aveva delegato alla first lady entrante?.