L'Europa guarda alla crisi siriana preoccupandosi specialmente delle ripercussioni interne sulla questione migranti e richiedenti asilo. Non tutti i paesi europei hanno sospeso le richieste di asilo politico presentati negli ultimi dai cittadini siriani; molti però lo hanno fatto esitano d'altra parte a considerare sicuro il paese e quindi per ora non procedono ad alcun tipo di espulsione. Altro discorso per quanto riguarda rientri volontari che, ha detto il nuovo commissario agli affari interni, devono essere favoriti ed aiutati. Nel frattempo si discute anche della questione Ucraina e del futuro ruolo dell'Europa. Il Segretario Generale della NATO Rutte ha invitato gli stati membri dell'Alleanza a spendere di più in difesa accogliendo e sposando così la richiesta del futuro presidente americano Trump. Rutte chiede un impegno che superi anche il 2% del PIL dei vari stati Bisogna iniziare a pensare ad un'economia di guerra ha detto. Intanto a Varsavia il premier polacco e il presidente francese hanno discusso del supporto militare a Kiev che deve essere rafforzato e delle prospettive di una tregua. Questa deve essere concordata dagli ucraini, ha detto Macron, in caso di cessate il fuoco i due hanno anche parlato della possibilità che l'Europa mandi una forza di Peacekeeping ipotesi cui ha detto già si l'Italia, ma sulla quale per ora la Germania si dimostra fredda. Mentre Bruxelles non rigetta l'idea di Orban di un cessate il fuoco di fine anno con un grande scambio di prigionieri. Una proposta fatta dal premier ungherese al telefono con Putin e per questo per ora respinta da Kiev.