L'unica credibile rivale dell'ultimo dittatore d'Europa ha lasciato la Bielorussia, attraversando il confine dopo aver contestato il risultato del voto di domenica. Svetlana Tsikhanouskaya è adesso in Lituania, come confermano lei stessa in un video e le autorità locali. Sarebbe fuggita dopo aver presentato un reclamo ufficiale con l'accusa di frode elettorale nei confronti del regime di Alexander Lukashenko. Secondo i dati ufficiali, il Presidente al potere da 26 anni avrebbe conquistato un sesto mandato con l'80% delle preferenze, mentre la sua oppositrice avrebbe ottenuto il 10%. Scrutinatori e attivisti vicini alla campagna della donna, contestano con i numeri alla mano di centinaia di seggi, l'esito del voto. Lo hanno fatto anche migliaia di persone scese in strada per due notti di seguito. Ci sono stati scontri con le forze dell'ordine che hanno usato gli idranti, lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. Decine di persone sono rimaste ferite. Si conta un morto e migliaia sono gli arresti in un'ondata di repressione politica senza precedenti. Senza precedenti è anche il dissenso che colpisce il Presidente Lukashenko. Svetlana Tsikhanouskaya, la professoressa 37enne entrata in politica a maggio dopo l'arresto del marito, blogger rivale del leader, è riuscita a unire un'opposizione divisa e a portare in piazza folle mai viste prima in Bielorussia. A rafforzare il malcontento della popolazione, c'è un'economia indebolita dalla pandemia di Coronavirus che il Presidente Lukashenko ha voluto ignorare, definendo una psicosi. Crescono intanto all'interno dell'Unione Europea le voci che chiedono sanzioni contro il regime e la sua repressione delle opposizioni.