"Si tratta di un in un'inondazione molto grave, perché era un bacino artificiale. Guardate quello che è avvenuto in Emilia Romagna da poco, in termini di conseguenza possiamo fare un paragone. È un'area molto grande che si è allagata, tante case, tante infrastrutture agricole, di comunicazioni che sono state danneggiate. Tante persone coinvolte, tante evacuazioni. Alcune persone sono ancora disperse." "Per quanto riguarda, appunto, i costi dei danni, possiamo paragonarla a un'altra grande tragedia?" "Si è trattato di un grande disastro. Qualcuno l'ha paragonato a Chernobyl, ma dal mio punto di vista e un po' diverso. È un tipo di danno diverso, un impatto diverso. Chernobyl aveva un impatto sulla sicurezza globale. Sono state trovate delle tracce in tutto il mondo e sicuramente anche in Europa. Questo avrà delle conseguenze più impattanti a livello regionale, nel Mar Nero e soprattutto nei campi che sono stati praticamente spazzati via. E anche a livello di inquinamento, questo avrà delle conseguenze regionali soprattutto a livello di inquinamento e un impatto nel lungo termine sulla economia e sull'agricoltura regionale e locale, per quanto concerne anche l'irrigazione, la provvista di acqua. Una grande produzione agricola è coltivata in quell'area, e quindi quella produzione dipende dall'irrigazione. C'è già siccità a causa del cambiamento climatico, quindi c'è bisogno di riserve idriche per l'irrigazione. Adesso quelle riserve non sono più disponibili. Quindi questo impatto si sentirà non so in quale scala, in quali dimensioni. Questo dipenderà anche da quale parte della produzione riuscirà ad essere salvata. Ma questo avrà un impatto anche in Crimea, che è un'area abbastanza siccitosa e dipende dall'irrigazione per la sua agricoltura, dall'irrigazione, dall'acqua, che viene dal Dnipro.".