Niente giornalisti nello Studio Ovale, nessuna accoglienza ufficiale all'ingresso principale della Casa Bianca. Questo però non significa che al-Shara non sia un ospite benvenuto. Gli Stati Uniti hanno sospeso le sanzioni contro la Siria per 180 giorni, con l'esclusione di alcune transazioni con Russia e Iran. La revoca definitiva richiederà il via libera del Congresso. L'ONU ha già rimosso le sanzioni e su iniziativa americana. Dopo l'incontro con Trump a Riyadh a maggio, al-Shara è il primo, siriano a visitare Washington dai tempi dell'indipendenza del paese nel 46, e pensare che si tratta di un ex pezzo grosso di Al Qaeda, sulla cui testa pendeva un tempo una taglia americana da 10 milioni di dollari. Quei tempi sono lontani, ha detto Al-Shara a Fox News, con Trump non ne abbiamo parlato. Si è parlato invece di economia e di sicurezza internazionale, con Trump che vuole inserire Damasco nel suo progetto teso a ridisegnare il Medio Oriente. La Siria dovrebbe firmare una di sicurezza con Israele, ma lo Stato ebraico che dovrebbe ritirarsi dalle zone occupate nel sud del paese resta diffidente. Washington ha chiesto a Damasco di entrare nella coalizione internazionale anti-ISIS e prevede di stabilire una base militare nei pressi della capitale siriana. Al Shara è arrivato alla Casa Bianca forte del recente blitz anti-ISIS scattato in Siria, e dunque pronto a chiedere l'aiuto necessario a ricostruire il proprio paese distrutto da anni di guerra feroce. Secondo la Banca Mondiale per rimettere in piedi la Siria serviranno almeno 216 miliardi di dollari. .























