Non poteva essere altrimenti. I provvedimenti e gli annunci sui dazi imposti da Donald Trump a Canada, Messico e Cina hanno deviato parte della riunione dei leader europei su questo argomento. La scelta, comunque, sembra essere quella di non alzare i toni. Nessuno sembra abbia voglia di seguire il presidente americano in uno scontro retorico poco proficuo. Quando e se il problema sorgerà, troveremo una soluzione. Questa è la posizione emersa dall'incontro tra capi di Stato e di governo europei. Nello stesso tempo, fonti presenti alla riunione raccontano come tutti abbiano tenuto a sottolineare l'importanza della partnership con gli Stati Uniti. "In una guerra commerciale con Washington", ha ricordato la responsabile della diplomazia europea Kallas, "riderebbe solo la Cina che ne approfitterebbe. Nessuno uscirebbe vittorioso da uno scontro a colpi di dazi". Altri leader europei promettono comunque che, eventualmente, risponderanno a Trump con la stessa moneta. Nel frattempo si cercano soluzioni per evitare di arrivare ad uno scontro. A Bruxelles in molti pensano che le minacce e i provvedimenti estremi del capo della Casa Bianca altro non siano che il suo modo di negoziare. E allora da una parte si valuta di promettere a Washington un aumento degli acquisti europei di gas liquido e dall'altra si discute di comprare più armi e sistemi di difesa dalle industrie americane. Del resto, il tema di questo Consiglio Europeo era proprio la difesa e l'aumento del budget da stanziare agli armamenti. E nonostante alcuni Paesi, come la Francia, spingano affinché si compri solo da industrie europee, altri, come la Polonia, fanno notare che i sistemi di difesa americani sono ancora indispensabili se ci si vuole rafforzare. Una soluzione, questa, che attenuerebbe le tensioni commerciali transatlantiche e darebbe una mano alla difesa europea. .