Il pontificato di Leone XIV inizia ufficialmente così, con quella commozione, quella consapevolezza che questa immagine restituisce, la consapevolezza del compito. La forza, il simbolismo, la solennità che questi momenti restituiscono. Con la messa di inizio pontificato, Papa Prevost saluta i fedeli con la stessa espressione che ormai ci ha abituati a vedere. La postura, lo sguardo. È completamente centrato. L'emozione però questa volta traspare, anche se per qualche secondo. E quello sguardo fisso, diretto, verso chi lo sta guardando e ascoltando."Sono stato scelto senza alcun merito e con timore e tremore vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia. Camminando con voi sulla via dell'amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un'unica famiglia". Il desiderio di una chiesa unita in un tempo difficile, dice Papa Leone XIV davanti alle oltre 150 delegazioni del mondo. Per l'Italia, il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente del Consiglio Meloni, una delegazione nutrita. E poi il Vicepresidente americano Vance, il Presidente ucraino Zelensky. "In questo nostro tempo vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall'odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della terra ed emargina i più poveri. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità". Non un condottiero solo sopra gli altri, così Leone XIV vede la sua missione improntata all'amore e all'unità. Una giornata vissuta tra la gente per Papa Leone XIV che non manca di rimarcare il desiderio di pace per i popoli in guerra. "Non possiamo bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti sono ridotti alla fame. bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti sono ridotti alla fame".