Questo è un nuovo ambulatorio, sono tre giorni che l'abbiamo aperto, con continue modifiche per cercare di adattarci a quella che è la situazione drammatica che le persone stanno vivendo. Ci chiedono di avere una vita, ci chiedono perché l'Europa sta infliggendo loro queste condizioni di vita che erano inimmaginabili anche nei posti da cui venivano. Ci chiedono di poter parlare, ci chiedono una mano con la loro procedura. Non siamo medici, non è questo che facciamo. Cerchiamo di portare loro un minimo di umanità, soprattutto a questi bambini a cui l'infanzia ormai è stata negata.