La Moschea che vedete è a Kiev, è quella più frequentata dai tatari di Crimea scappati dopo l'annessione della penisola alla Russia del 2014. In Ucraina se c'è un gruppo etnico o religioso che vede i russi come il fumo negli occhi, questi sono i tatari, in particolare i tatari di Crimea. Perseguitati dai russi per secoli, in quanto eredi dei Mongoli di Gengis Khan che conquistarono tutta la Russia. I tatari di Crimea dal 2014, sono ripiombati in un incubo. Dopo l'ultima deportazione di Stalin nel 1944, in 300 mila erano riusciti a tornare nella loro madre terra nel 1989. Da quanto Putin ha annesso la Crimea, dalla penisola ne sono fuggiti almeno 25,30 mila. I tatari rimasti in Crimea, denunciano gravi ingiustizie, e violazioni dei diritti umani. A spiegarcelo è il capo del Parlamento dei Tatari, in esilio a Kiev. La sua organizzazione, è stata vietata perchè estremista e sovversiva.E a lui personalmente è stato negato per sempre l'ingresso di Crimea, perché considerato un pericolo per la Russia. Al momento del referendum per l'annessione alla Russia, i tatari si astennero senza lottare contro l'occupazione. perché erano in minoranza e da quel momento in poi per loro, è ricominciata la repressione, e il processo di russificazione. Adesso che a decine di migliaia sono esiliati in Ucraina, i tatari di Crimea promettono di non essere pacifici come nel 2004, ma di combattere. E in moschea, tutti confermano queste parole. Contro la Russia, e al fianco dell'Ucraina. Dunque ci saranno, di certo e con tutto il cuore, anche i tatari musulmani di Crimea. Forse il popolo che da più tempo, conosce le vessazioni e le imposizioni che possono arrivare da Mosca.