"Se lei dovesse fare un augurio per questo Paese, quale augurio gli farebbe?" "Sicuramente auguro la stabilità al Paese. Che torna il Libano, come si diceva una volta, la Svizzera del Medio Oriente." Partiamo da qui, da un Libano che da Svizzera del Medio Oriente si trova ora ad un punto di non ritorno. Alla vigilia di elezioni, considerate cruciali, alle quali arriva però portando in dote un inflazione al 215% ed una crisi sociale e politica che dura dal 2019. Con la missione UNIFIL schierata nel sud del Paese che garantisce tregua con Israele e sostegno alle municipalità. L'illuminazione con i pannelli solari della nostra municipalità sarebbe stata impossibile senza il supporto di UNIFIL ci spiega Aranda Bosale, Consigliere municipale di Tiro una città che invece di opportunità, ad iniziare dai suoi siti archeologici, ne avrebbe in abbondanza. "Le potenzialità turistiche di un Paese come il Libano esplodono proprio qui nella città di Tiro, ma è chiaro che il Governo non riesca a sfruttarle e lascia che la propria popolazione sopravviva grazie alle rimesse dall'estero." "Il Libano è stato negli ultimi anni una terra sfortunata. Alla crisi economica e sociale si è aggiunta la pandemia, si è aggiunta l'esplosione nel porto di Beirut, tutta una serie di eventi che hanno contribuito a questa involuzione economica e sociale del paese. Questo chiaramente contribuisce ad acuire i possibili focolai di crisi e di tensione. In questo momento il pensiero del libanese medio non è tanto al risultato elettorale quanto al modo di arrivare alla fine del mese, per cui l'impatto delle elezioni non ci preoccupa più di tanto da un punto di vista del contesto di sicurezza e di stabilità dell'area." L'Italia intanto investe, con la cooperazione internazionale, 20 milioni di euro all'anno in progetti di sostegno. "Ci aspettiamo che il Governo libanese, che la classe dirigente libanese, la classe politica libanese dia avvio finalmente a quel cantiere di riforme che sono assolutamente necessarie e imprescindibili. Noi possiamo assistere, possiamo aiutare e possiamo farlo ovviamente in aiuto a supporto della popolazione, ma senza prescinderla da responsabilità che è del Governo libanese e delle sue istituzioni.".























