Ancora caos nella fragile e instabile Libia, Abdel Ghani al Kikli, noto come Geniwa, spietato e potente capo della milizia apparato di supporto alla stabilità, è stato ucciso nel campo militare Tekbali, a sud di Tripoli. Dopo la notte di scontri nell'area di Abu Salim, la sua roccaforte nella periferia. della capitale, il ministero della Difesa del governo di un'unità nazionale libico ha annunciato che la situazione è sotto controllo. Il premier Dbeibeh si è congratulato per la vittoria. Gli scontri sarebbero scoppiati tra l'esercito e le forze fedeli all'ASS, dopo che si era diffusa la notizia della morte di Al-Kikli. Geniwa, uno dei comandanti di milizia più temuti dell'ovest della Libia, sarebbe stato ucciso proprio nel quartier generale della 444esima brigata, dove sarebbe stato attirato per partecipare a una riunione. La sua morte sarebbe stata ordinata proprio dal comandante della brigata da combattimento. Resta da capire nell'intricato mosaico libico cosa abbia provocato la rottura tra Al-Khikli e il governo di unità nazionale che finora lo ha sempre protetto e supportato, coprendo i suoi crimini sistematici contro i diritti umani. La milizia guidata da Geniwa fu creata proprio dal governo della Libia nel gennaio 2021, e ha percepito negli anni ingenti fondi statali, godendo di totale impunità e libertà di azione. Ufficialmente l'apparato di supporto era incaricato di garantire la sicurezza delle sedi e delle autorità di governo e ha sempre e solo risposto del suo operato direttamente al primo ministro. Le organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International, ritengono l' ASS responsabile di uccisioni e detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali, intercettamenti di migranti e rifugiati, torture, stupri, lavori forzati e altri gravissimi crimini contro il diritto internazionale. .