La tradizione popolare, si sa, non è mai stata dalla parte del gentil sesso, e negli ultimi anni nemmeno la scelta dei nomi degli uragani. Le tempeste tropicali, che negli scorsi decenni hanno provocato più vittime, da Katrina a Irene, hanno proprio nomi di donna. Casualità? Ciclicità? Unicità? Una combinazione di tutti e tre gli elementi. I nomi, infatti, di questi eventi naturali eccezionali vengono scelti dall’Organizzazione meteorologica mondiale secondo un rigoroso ordine alfabetico, e sono scelti da sei elenchi. Hanno nomi di persona solo dal 1953 e originariamente erano esclusivamente di donna. Solo dopo due decenni, sull’onda delle pressioni dei gruppi femministi, la regola è cambiata. Dal 1979 i nomi vengono assegnati rispettando l’alternanza di genere. Ogni lista ne contiene 21, uno per ogni lettera, dalla A alla W. Con qualche eccezione: niente uragani chiamati Quentin o Uma, per esempio. Le sei elencazioni seguono una rotazione. Ciò significa che l’elenco usato quest’anno era già stato usato nel 2011 e sarà riutilizzato nel 2023. Gli uragani più devastanti vengono depennati e restano associati soltanto all’anno in cui hanno avuto le conseguenze più gravi. Come per esempio Katrina, che nell’agosto del 2005 devastò New Orleans, Irene nel 2011 e Sandy nel 2012, solo per citarne alcuni. Nella scelta del nome non sono ammessi strappi alle regole, nemmeno per provocazioni.